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Autobus autonomi senza conducente: scopri a che punto siamo

I bus elettrici senza conducente rappresentano una vera svolta per la vivibilità della mobilità urbana e interurbana, quasi come una visione fantascientifica che buca il grande schermo per concretizzarsi sulle nostre strade. Gli autobus a guida autonoma sono sinonimo di grandi benefici, a partire dalla riduzione dei costi operativi ma anche dalla riduzione del margine di errore umano; tutto questo, senza dimenticare i grandi vantaggi per l’ambiente, che derivano dalla diminuzione di eccessivi arresti e accelerazioni.

Non troppo tempo fa, un primo passo verso la città del futuro è stato compiuto a Malaga, in Spagna! Un primo autobus autonomo senza conducente ha fatto capolino tra le strade europee, mettendo alla prova le capacità dell’intelligenza artificiale: grazie a un ampio sistema di sensori e telecamere per il riconoscimento dei semafori, il bus elettrico senza conducente ha potuto compiere per ben sei volte al giorno un percorso di 8 chilometri, che congiunge il centro al porto di Malaga.

Tuttavia, non è ancora possibile parlare di veicolo totalmente “driverless”, ma di veicolo semi-automatico. Per tutta la durata dell’esperimento è rimasto infatti a bordo un conducente esperto, pronto a intervenire in caso di necessità o pericolo. Quanto dobbiamo ancora attendere quindi prima che gli autobus a guida autonoma diventino la norma per la mobilità urbana e interurbana? Lo scopriamo in questo articolo.

 

Nuovi protocolli e autorizzazioni per gli autobus a guida autonoma

 

Dai test effettuati a Malaga e a Singapore nel 2021 e da quelli ancora in corso a Edimburgo, nel Regno Unito e in Michigan (USA) non emergono grandi preoccupazioni in termini di sicurezza, anzi: gli autobus senza autista sembrano offrire le giuste garanzie per l’incolumità dei passeggeri. Ciò che invece ancora scarseggia, almeno in Italia, è un’esaustiva definizione dei protocolli, oltre che l’ufficiale rilascio delle autorizzazioni per la circolazione di questi nuovi mezzi da parte del Ministero dei Trasporti.

Continua infatti a mancare un accordo comune a livello internazionale con le istituzioni europee di riferimento nel settore della mobilità: perché questo si raggiunga, è necessario che i bus elettrici senza autista, attraverso l’intelligenza artificiale, siano in grado di imparare a conoscere le strade e le vie delle città nel più piccolo dettaglio. Ogni mezzo dovrà poter identificare con precisione tutti i passaggi pedonali e gli ipotetici ostacoli durante il percorso, come discese, salite, svolte improvvise oppure ancora incroci. Ogni bus senza autista dovrà poi adattare la guida in condizioni di cattivo tempo: se il buio e la nebbia non rappresentano un problema per gli autobus intelligenti, il funzionamento di sensori e batterie di bordo potrebbe essere negativamente influenzato da forti vento e pioggia.

La strada per l’affermazione di questa nuova frontiera tecnologica sembra essere quindi ancora tortuosa e non priva di ostacoli! Nella progettazione degli autobus a guida autonoma perfetti entrano in gioco tre fattori chiave: l’efficace connessione tra algoritmi e sensori che guidano il veicolo, la leggerezza della struttura del mezzo e l’utilizzo di motori elettrici e tecnologie led per il massimo risparmio sull’energia.

Noi di Basco guardiamo con attenzione e curiosità a questa prossima rivoluzione nel settore dei trasporti. Nel frattempo, se sei alla ricerca di autobus a ridotto impatto ambientale, consulta la nostra sezione Cerca usato: troverai tante valide proposte, scrupolosamente controllata e rimesse a nuovo sia nella meccanica che nella carrozzeria.

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